La Scelta di una Idea Imprenditoriale

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Cari amici, dopo la pausa estiva, eccoci nuovamente a voi per riprendere il normale ritmo lavorativo ed il dialogo “telematico” che si è instaurato ormai da tanto tempo con tutti voi lettori e amici che ci seguite costantemente.

La ripresa delle normali attività lavorative dopo la pausa estiva è sempre un momento importante per tutti: per alcuni può essere un’occasione per riorganizzare le idee ed il lavoro, mentre per altri può essere l’inizio di una nuova avventura professionale o imprenditoriale.

Ed è di questo che parliamo oggi: l’inizio di un nuovo business.
Per chi si accinge a iniziare un nuova attività, la scelta del nuovo business deve essere un momento molto importante, solenne. L’idea di iniziare un nuovo business deve essere un percorso che deve portare allo sviluppo di una attività profittevole. Per scegliere il proprio business occorre individuare un settore di cui si nutre una profonda passione.

La scelta del settore è un momento decisivo ed è bene dedicare un pò di tempo allo studio e all’analisi di fattibilità del progetto stesso. Questo tipo di analisi consiste nello studio del mercato, del settore e la sua evoluzione nel tempo con riguardo ai cambiamenti che possono intervenire nel corso del tempo.

Tra le cose da fare: è importantissimo analizzare la concorrenza, sia passata che futura. Capire che sviluppo può avere il business, chi sono i concorrenti, perchè altre aziende del settore sono fallite in precedenza, perchè altre aziende hanno avuto tanto successo, come fare meglio, etc…

Le analisi di mercato consistono nell’osservare in che modo varia il mercato di vendita del settore di proprio interesse, valutare la vita media del prodotto venduto, cosa cercano i clienti, come fidelizzarli. Per determinati settori potrebbe essere utile osservare anche l’andamento delle aziende produttrici del prodotto o servizio da commercializzare analizzando i fatturati ad esempio.

Dopo che abbiamo trovato il settore di riferimento, si passa ad analizzare i costi dell’impresa. I costi di una impresa si possono dividere (semplificando) in due categorie: costi fissi e costi variabili:
costi fissi: sono le spese fisse che NON variano con il variare della produzione. Esempio: il pagamento dell’affitto dell’immobile, le spese della luce, le spese del gas, le spese per lo smaltimento dei rifiuti, i contributi previdenziali, le assicurazioni INAIL, le spese per il commercialista e le spese burocratiche, etc…;
costi variabili: sono i costi che variano col variare della produzione o dell’andamento dell’attività. Esempio: costi di impianto e di costituzione, costi per le materie prime o merci impiegate nella produzione, costi di pubblicità, etc….

Dopo l’analisi dei costi è il momento di analizzare i ricavi. I ricavi sono frutto di una serie di fattori: fonte dei ricavi, prezzi praticati delle merci o servizi venduti, ciclo di vita del prodotto, mercati di riferimento, etc…
Bisogna tener conto anche di eventuali riduzioni di ricavi causati da sconti praticati all’inizio dell’attività o eventuali perdite di business dovute ad inesperienze o poca conoscenza di gestione dell’attività.

A questo punto è il momento di creare un business plan. Ma di questo parleremo tra qualche giorno…

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