Mentre fino ad una decina di anni fa era logico e strategico “localizzare” il proprio studio professionale in prossimità ai luoghi dove il bisogno di quel servizio sorgeva o veniva erogato, oggi nell’era di internet, questa necessità viene un pò meno.
Gli elementi che venivano presi in considerazione alcuni anni fa erano diversi: vicinanza a uffici pubblici, vicinanza a fornitori e clienti, facilità in caso di espansione, collegamenti alla rete dei trasporti pubblici, costi di affitto dei locali, e così via.
Gli esempi possono essere molteplici: studi medici situati nei pressi di ospedali, studi legali situati nei pressi di tribunali, studi di geometri situati nei pressi di uffici catastali, studi commercialisti situati vicino i vecchi uffici delle imposte (le visite erano quasi quotidiane), etc. Oppure ancora, studi dalle grandi tradizioni e dalle grandi storie erano soliti localizzarsi in immobili di elevato prestigio o nelle zone molto “in” delle città.
Sebbene molti di questi elementi vengono considerati ancora oggi (come non considerare i costi di affitto?), credo sia necessario chiedersi quanto oggi queste logiche e queste scelte siano ancora valide.
L’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche (videotelefoni, internet, email, skype, msn) rappresentano interessanti alternative allo spostamento delle persone.
Oggi, per molte “pratiche” non è più richiesta la presenza simultanea di professionista e cliente nello stesso luogo fisico. Così come non è più richiesta la presenza del professionista presso gli uffici pubblici (molte sono le pratiche che vengono trasmesse on line).
Il telelavoro, cioè possibilità di lavorare indipendente dalla localizzazione geografica del proprio studio grazie all’uso di strumenti informatici, è ormai una realtà: un commercialista può presenziare a una assemblea anche in videoconferenza o presentare la dichiarazione dei redditi per i suoi clienti inviandola telematicamente, un architetto può inviare un progetto tramite email, un medico può utilizzare la telemetria per annullare la distanza con il suo paziente, un consulente del lavoro può offrire il servizio di elaborazione buste paghe on line lavorando anche da casa, un geometra può richiedere una visura catastale direttamente on line ed inviarla al suo cliente tramite email. E gli esempi potrebbero continuare.
Stiamo sempre più assistendo ad una netta separazione tra il luogo dove il servizio viene richiesto, il luogo dove il servizio stesso viene “prodotto”, ed il luogo dove il servizio viene fruito.
Chissà dove arriveremo tra dieci anni.
Fa piacere trovare di tanto in tanto un articolo ed un sito ben fatti. Un saluto ed i miei complimenti all’autore.