Più volte in questo blog abbiamo parlato di tecnologia, informatica e di come i professionisti dovrebbero orientarsi individuando soluzioni informatiche e tecnologiche adeguate alle nuove esigenze.
Quello che è certo è che gli studi professionali di oggi si trovano a competere in uno scenario di mercato davvero molto dinamico, ma ciò è vero anche per qualsiasi altro settore che consideriamo.
In un mercato molto dinamico e flessibile, i professionisti di oggi spendono sempre più tempo a pensare a come espandersi, a consolidare la propria attività professionale e/o ad inventarsi nuovi servizi per aumentare il fatturato, con la conseguenza che hanno sempre meno tempo e scarse competenze tecnologiche per scegliere velocemente le soluzioni tecnologiche più adatte allo studio professionale.
Il punto è che spesso i professionisti riescono benissimo a comprendere i vantaggi competitivi che possono trarre adottando soluzioni tecnologiche e informatiche avanzate, ma da un certo punto di vista non hanno le stesse certezze quando devono fare i conti economici e valutare il ritorno degli investimenti o valutare semplicemente l’impatto del nuovo sul personale addetto.
Uno dei problemi che possono riscontrarsi è legato alle difficoltà “culturali” nell’utilizzo delle nuove tecnologie basate su nuovi sistemi informatici automatizzati, che consentono di lavorare in ogni luogo (ed in qualsiasi momento) o nell’utilizzo di soluzioni software innovative capaci di cambiare le abitudini delle persone.
Ti faccio notare (purtroppo) come ancora oggi molti professionisti non leggono personalmente la propria casella di posta elettronica o la propria posta elettronica certificata, delegando la lettura (e spesso anche la risposta) ai propri addetti o assistenti. Si tratta a mio modo di vedere di un problema culturale.
Il professionista quarantenne è più predisposto a usare la tecnologia ed è quindi più sensibile al cambiamento, rispetto al professionista cinquantenne che è invece più restio al cambiamento anche se comprende bene quanto importante ed essenziale sia il cambiamento stesso.
Se oggi, tutti siamo più che mai preoccupati di tagliare i costi, perchè dovremmo investire in tecnologia? Viene da chiedersi però: forse la tecnologia e l’informatica non sono che il primo passo verso l’obiettivo del raggiungimento del taglio dei costi?
Il rapporto tra tecnologia e professionisti è infatti un rapporto molto delicato e complesso! In primo luogo perché la tecnologia può sostituirsi al professionista con degli automatismi che consentono un notevole risparmio di ore-lavoro. In taluni altri casi il ruolo della tecnologia è molto marginale lasciando ancora grandi spazi di manovra al professionista.
Quel che è certo è che tecnologia e informatica devono essere sempre coordinate e comprese in un’ottica di gestione ed organizzazione dello studio professionale assumendo un aspetto strategico molto importante da tener conto per la sopravvivenza stessa dello studio professionale e la sua economia.
Io, contro il parere di miei colleghi,ho deciso di usare solo programmi cloud (saas, per la precisione),così non ho dovuto prendere il server e posso connettermi ovunque ci sia internet.
ottima scelta….. oramai le persone sono abbastanza “mature” per il web e per i SAAS (per chi non lo sapesse SAAS sta per Software as a Service).
Condivido pienamente….; auguro UNA BUONA e SERENA PASQUA.
P.S.: … di serenità c’è tanto bisogno!
Penso che in merito alle tecnologie forse non tutti sono portati ad analizzare il risparmio dei costi, condivido pienamente che l’utilizzo di mezzi informatici aita molto,almeno per il mio lavoro, spesso mi trovo a studiare nuovi software e capire come funzionano.
Buona pasqua a tutti