Niente contributo INARCASSA per tutti coloro che nel 2014 pensano di dichiarare un reddito inferiore a 15.690 euro.
Per rispondere alle numerose difficoltà dei tanti professionisti ingegneri e architetti, che da diversi anni ormai subiscono gli effetti di una crisi economica e finanziaria che non accenna a diminuire, l’INARCASSA (l’ente di previdenza degli ingegneri e architetti) muove un passo avanti a favore degli iscritti.
Già da quest’anno i professionisti in crisi possono non versare il contributo soggettivo minimo e pagare, a dicembre 2015, il 14,5% del solo reddito effettivamente prodotto.
Come è facile intuire, si tratta di un’opportunità a sostegno dei liberi professionisti colpiti dalla crisi, che denota, un evidente segno di apertura verso gli iscritti da parte della cassa di previdenza.
La nuova norma prevede la possibilità di derogare all’obbligo della contribuzione minima soggettiva per un massimo di 5 anni (anche se non continuativi) nell’arco della vita lavorativa, per chi produce redditi inferiori al valore corrispondente al contributo minimo soggettivo.
Sono esclusi dal beneficio i pensionati e i giovani professionisti, che già godono di importi ridotti e possono comunque contare sull’accredito del periodo assicurativo intero.
L’anzianità utile alla pensione sarà riconosciuta in misura proporzionale a quanto versato nell’anno ma, poiché contribuire poco significa godere di una minore pensione futura, si potranno integrare gli importi dovuti entro i cinque anni successivi e assicurarsi così l’anzianità previdenziale completa.
Per dirla in altro modo, se l’iscritto all’Inarcassa, in base al nuovo regolamento previdenziale, gode per un anno del beneficio, pensava di raggiungere la pensione, supponiamo, all’età di 67 anni, in questo modo, avendo un anno di anzianità in meno, dovrà lavorare un anno in più e quindi andrà in pensione, sempre stando all’esempio fatto, all’età di 68 anni.
Ad ogni modo ne sapremo di più presto, quando saranno resi disponibili sul sito internet dell’INARCASSA informazioni complete riguardo all’applicazione della nuova norma e le modalità per esercitare la facoltà di deroga.
La domanda però è d’obbligo! Il contributo è stato davvero abolito per chi pensa di guadagnare meno di 15.690 euro oppure si tratta semplicemente di una dilazione di pagamento?