Quali sono i costi per avviare un’attività? Se stai pensando di aprire una tua attività commerciale o professionale, probabilmente questa è una delle prima domande che ti sarai fatto.
Rispondere a questa domanda non è così semplice. Purtroppo non c’è una risposta unica che vale per l’avvio di qualsiasi tipo di attività.
I costi per avviare un’attività dipendono infatti da tanti fattori: il tipo di azienda che si intende avviare, la forma giuridica (ditta individuale, società di persone, società di capitali), il regime contabile da adottare, il tipo di attività che si intende svolgere, la localizzazione dell’attività, i costi per le attrezzature e così via.
Vediamo di capirne di più.
Le spese di costituzione variano notevolmente a seconda della forma giuridica adottata. Un conto è aprire una ditta individuale e un conto è costituire una società di persone o di capitali. Nel caso si voglia costituire una società (di persone o di capitali), è necessario sottoscrivere un atto costitutivo davanti un notaio. Il principale costo, in questo caso, è rappresentato dalla parcella del notaio.
Prima di recarsi dal notaio però, può essere opportuno richiedere la consulenza di un commercialista, per essere consigliati correttamente nella scelta della forma societaria da adottare per avviare l’attività. Anche in questo caso il costo è rappresentato dalla parcella del commercialista.
Successivamente devi mettere in conto le spese per l’iscrizione al registro delle imprese e le spese per l’ottenimento delle eventuali licenze e autorizzazioni necessarie per l’avvio dell’attività.
E poi, ci sono i costi inerenti all’esercizio stesso dell’attività. Si tratta di tutti quei costi che dovrai necessariamente sostenere per poter iniziare a svolgere la tua attività: le spese per acquistare i beni strumentali necessari per lo svolgimento dell’attività (mobili, arredi, computer, macchinari, etc…), le spese per l’acquisto del software e dei gestionali applicativi, le spese di affitto per eventuali locali, le spese relative ai collaboratori o dipendenti e così via.
Alcuni costi connessi all’attività, oltre che in fase di avvio, devono essere sostenuti in fase di ampliamento dell’attività (o quando l’attività va a regime). Si tratta, ad esempio, dei costi di gestione! Tali costi si devono sostenere annualmente per la produzione dei beni prodotti o dei servizi offerti.
Alcuni di questi costi variano in modo proporzionale alle quantità della produzione (e per questo vengono chiamati costi variabili). Altri costi invece devono essere sostenuti indipendentemente dal volume delle vendite dei prodotti o dei servizi offerti (e per questa ragione sono chiamati costi fissi).
Inoltre, ci possono essere costi che hanno una componente fissa ed una componente variabile. Stiamo parlando, in questo caso, dei costi per le utenze (energetiche o telefoniche), dei costi per viaggi, spese promozionali e altre spese.
Seguono le spese amministrative, burocratiche e le spese per la tenuta della contabilità. Imprese e professionisti di solito si affidano ad un commercialista per l’espletamento di tutti gli adempimenti obbligatori previsti dalle leggi fiscali e previdenziali. Il costo del commercialista è rappresentato da un onorario annuo, che varia a seconda delle prestazioni professionali richieste.
Da non dimenticare e sottovalutare poi gli oneri previdenziali. Si tratta dei costi rappresentati dal pagamento dei contributi da pagare a seguito dell’iscrizione dell’imprenditore alla gestione INPS Artigiani e Commercianti o, nel caso di professionisti, alla Cassa di previdenza.
Discorso a parte meritano le imposte e le tasse, ma di questo ne parleremo in uno dei prossimi articoli!