La crisi non è solo per le imprese! Già da un bel pezzo è arrivata anche negli studi professionali. L’avevo detto anche attraverso le pagine de IlSole24Ore. Ricordi? Era il 2008!
Notai, avvocati, ingegneri, commercialisti, consulenti del lavoro, geometri e architetti lavorano meno. Le cause? Muoiono le aziende e le attività del settore economico. E così, i professionisti che forniscono consulenze e offrono servizi agli attori economici ne risentono particolarmente.
Un esempio per tutti: il mercato delle case è pressoché fermo. A ridursi sono stati soprattutto le stipule degli atti immobiliari. Le compravendite sono diminuite. Almeno tre sono le categorie di professionisti che risentono di questa crisi: notai, geometri, ingegneri e/o architetti. E questo è solo un esempio.
E così, molti studi preferiscono lasciare a casa qualche dipendente. Altri studi ricorrono invece alla cassa integrazione.
A soffrire di più sono gli studi di medie e grandi dimensioni. Il motivo è semplice. Gli studi di medie e grandi dimensioni per andare avanti hanno bisogno di un certo numero di dipendenti e i costi di gestione dello studio sono elevati.
Quando si manifesta una crisi nello studio professionale? E perché?
Uno studio professionale può entrare in una situazione di crisi quando viene meno l’equilibrio che si viene a creare nell’aspetto economico, finanziario o patrimoniale.
Poiché la crisi viene generata da uno di questi squilibri ecco che possiamo individuare tre tipologie di crisi e cercare quindi le soluzioni per porvi rimedio.
Crisi economica
Si manifesta quando vi è un evidente squilibrio tra i proventi e gli oneri di competenza relativi ad un determinato periodo di tempo preso a riferimento. La differenza tra i proventi e gli oneri da origine al risultato economico d’esercizio, ovvero a quello che in un’azienda prende semplicemente il nome di utile o perdita. Una possibile soluzione a questo tipo di crisi è aumentare il fatturato o semplicemente ridurre i costi di gestione.
Crisi finanziaria
Si manifesta quando le uscite di un dato periodo di tempo sono superiori alle entrate dello stesso periodo (trimestre, semestre, anno). L’aspetto finanziario della gestione di uno studio professionale riguarda le effettive entrate monetarie conseguite per il finanziamento dell’attività professionale e le uscite monetarie necessarie per la vita dello studio e per il raggiungimento dei suoi scopi. Si tratta, in questo caso, di entrate e uscite che avvengono realmente (incassi e riscossioni di parcelle o pagamenti di costi). Una soluzione possibile a questa tipologia di crisi è legata al cambiamento delle modalità di pagamento concordate con i clienti.
Crisi patrimoniale
Si manifesta quando le passività superano le attività in un dato periodo di tempo. Per i non addetti ai lavori spieghiamo che il patrimonio di uno professionale è costituito dai beni a disposizione dello studio. Esso è però gravato dai debiti che lo studio ha assunto per acquisire tali beni. Per quanto riguarda il segno degli elementi che compongono il patrimonio, essi possono essere positivi (attività), o negativi (passività). A titolo esemplificativo, sono attività i beni strumentali, i crediti, le attività finanziarie, le disponibilità liquide. Sono passività invece i debiti (verso le banche, verso i dipendenti, verso l’erario, verso altri), i fondi di accantonamento (TFR dipendenti, ammortamento, rischi e oneri, etc…), e le altre poste che identificano il patrimonio. La soluzione a questo tipo di crisi potrebbe essere un ripianamento patrimoniale da parte dei soci o associati.
Il consiglio, in tutti i casi, è quello di dedicare sempre il giusto tempo per farsi due conti e fare le opportune analisi, al minimo segnale che qualcosa non va per il verso giusto. Accorgersi troppo tardi dello stato di “dissesto” in corso potrebbe essere molto rischioso e vanificare sforzi e sacrifici compiuti in anni di lavoro.
grazie del servizio siete meravigliosiìì
sono completamente d.accordo,bisogna farsi molti conti durante il periodo dell,anno,sono finiti i tempi semplici per noi professionisti,non esiste piu solo la professione specifica ma bisogna conoscere e dedicarsi all.impresa.
abbracci donato de angelis genova
E’ proprio vero!