Heads up col fisco per i giocatori di poker Texas Hold’em. Chi la spunterà?
I giocatori di poker, sia professionisti che non professionisti, finiscono sotto la lente del fisco.
Le vincite conseguite all’estero tra il 2006 ed il 2009 sono, infatti, sotto esame del fisco.
E’ probabile che, nelle prossime settimane, i contribuenti che hanno conseguito delle vincite saranno chiamati al cospetto dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per dimostrare di aver adempiuto al proprio dovere, dichiarando i redditi delle vincite conseguite.
Sta scattando infatti su tutto il territorio nazionale una massiccia campagna di controlli ad opera dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per scovare chi non ha dichiarato le vincite del Texas Hold’em (e non solo).
I controlli del fisco riguardano le vincite conseguite nei numerosi tornei “live” che si svolgono all’estero: WSOP (World Series of Poker), WSOPE (World Series of Poker European), WPT (World Poker Tour), Malta Poker Dream, EPT (European Poker Tour) di Montecarlo, Berlino, Madrid, Copenaghen, etc…. solo per citarne alcuni.
Lo scopo di questi controlli è quello di fare emergere i numerosi giocatori italiani, che finora hanno ritenuto di poter incassare le vincite del poker e tenerle lontani da occhi indiscreti (e non pagare le tasse).
Al momento sembra che le vincite on line sono escluse da questi controlli del fisco. Quindi i vari players delle numerose piattoforme di poker on line (Pokerstars, Sisal Poker, BetPro, Winga Poker, Lottomatica, GD Poker) al momento possono stare tranquilli. Ma fino a quando?
A questo proposito è utile ricordare che le leggi fiscali sanciscono chiaramente che i proventi delle vincite, se connesse a prove di abilità, sono da considerarsi come “redditi diversi“, ovunque prodotti e per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta e senza riconoscimento di alcuna deduzione per le eventuali spese sostenute (vedi art. 67 e 69 del TUIR).
Giocatori di poker, siete avvisati: niente bluff col fisco!