Aprire uno studio legale è un’ambizione e il sogno di molti giovani appassionati di legge e giurisprudenza.
Il percorso da seguire però è lungo e complesso e richiede molta pazienza e tenacia.
Determinazione, motivazione, idee chiare e un “piccolo” budget iniziale a disposizione, sono elementi base per avviare uno studio legale.
In questo semplice articolo vedremo cosa occorre e cosa occorre fare per aprire uno studio legale in Italia.
Come si diventa avvocato? E come avviare uno studio legale?
Dopo il corso di laurea in giurisprudenza, è necessario compiere la pratica forense presso uno studio legale. Alla fine del periodo di pratica occorre sostenere un esame di stato, superato il quale ci si può iscrivere all’ordine degli avvocati.
A questo punto si può considerare l’ipotesi di aprire uno studio completo di tutti gli arredi e le attrezzature necessarie per iniziare. Almeno all’inizio, senza avere troppe pretese, l’investimento economico necessario può essere circoscritto a poche migliaia di euro (c’è chi addirittura lavora solamente on line servendosi del web senza nessuna struttura fisica) .
Il vero problema è invece il sostenimento delle spese di gestione correnti per mantenere lo studio e l’attività professionale: le spese di affitto dei locali (a meno di non possedere un immobile), le spese relative alle utenze, le spese amministrative, le spese relative all’aggiornamento professionale (banche dati e servizi on line), le spese relative ai software gestionali e quelle relative al pagamento dei contributi previdenziali.
Per chi parte da zero, le cose possono essere poco semplici, ma non per questo impossibili. Per contenere i costi però, l’ideale potrebbe essere la costituzione di uno studio legale associato.
La costituzione di uno studio legale associato permette di offrire servizi completi, suddividere il lavoro, condividere mezzi/strumenti di lavoro e ripartire i costi di avvio e gestione.
La principale difficoltà dell’apertura di uno studio legale è sicuramente quella legata alla ricerca della clientela.
Come trovare i clienti? Questa domanda, per il giovane avvocato all’inizio della sua carriera professionale, può rappresentare un problema da affrontare perché i piccoli studi non hanno molti fondi da destinare alla pubblicità (liberalizzata dal decreto Bersani) ed alla promozione. In questo caso il giovane avvocato deve affidarsi al passaparola (al contrario invece dei grandi studi legali dove basta il nome per acquisire clienti molto più facilmente) oppure ad alcune semplici tecniche di marketing.
Dal punto di vista fiscale si dovrà richiedere l’apertura della partita Iva e richiedere obbligatoriamente l’iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per il versamento dei contributi previdenziali obbligatori.
Il reddito prodotto dallo studio legale è configurabile come reddito di lavoro autonomo, cioè derivante dall’esercizio di professione abituale, anche se non esclusiva. Gli onorari percepiti dal professionista e le spese sostenute rilevano secondo il principio di cassa (cioè tenendo conto esclusivamente delle somme incassate e delle spese effettivamente pagate).
Salve, vorrei sapere se per aprire uno studio di ingegneria è necessario inviare la SCIA o altro documento al suap. Grazie in ogni caso