Al fine di aumentare i pagamenti in moneta elettronica per combattere l’evasione fiscale, utilizzare meno i contanti e favorire una maggiore tracciabilità dei pagamenti, a partire dal 1 gennaio 2014, per espressa previsione normativa, i professionisti saranno costretti a dotarsi di POS (point of sales) per ricevere i pagamenti dai clienti.
Con l’introduzione del POS obbligatorio, i professionisti dovranno accettare i pagamenti tramite carte di credito, carte prepagate e bancomat accreditando l’importo delle loro prestazioni professionali direttamente in conto corrente.
Cosa significa questo per i professionisti?
Per ingegneri, architetti, geometri, notai, avvocati, commercialisti, medici, etc… l’acquisto e l’installazione di un POS comporta una spesa non di poco conto, se non altro, anche per il canone da pagare mensilmente alla banca (soprattutto per i piccoli studi professionali).
Inoltre, per ogni transazione si arriverebbe a pagare una commissione alla banca anche del 3%; un costo che, in tempi di crisi, non fa certo bene ai professionisti, ma che va ad ingrassare soprattutto le banche che gestiscono il sistema.
Dal punto di vista operativo, non si conoscono ancora i limiti all’importo per ogni singolo pagamento, le eventuali condizioni, le modalità e i termini. Si attende infatti un prossimo decreto interministeriale che stabilirà le modalità operative e soprattutto chiarirà dubbi e incertezze.
Cosa significa questo per i clienti?
Per i clienti, da un lato più facilità nei pagamenti ma dall’altro lato, il rischio di vedere limitata la loro libertà e privacy dal momento che la tracciabilità delle operazioni effettuate rende possibile spiare ogni acquisto, seguire i movimenti sul territorio e capire i gusti delle persone.
Un obbligo che sicuramente lascia un po’ perplessi dal momento che alcune attività professionali non hanno delle tariffe così ridotte da poter essere retribuite con carta di credito o bancomat. Alcuni professionisti si vedrebbero costretti a sostenere il costo di installazione e gestione del POS a fronte del suo totale inutilizzo.
Ma varra’ anche per gli psicologi?